In Ucraina la Russia ha portato la guerra. Sangue e morte. Ma come la stiamo raccontando, questa guerra? «Chi si pone delle domande viene subito visto con sospetto, quando non è bollato come provocatore o negazionista». Con poteri e lobby internazionali cui è già riuscito di strumentalizzare l’onda di umanità generata dal conflitto per incassare, più che una corsa alla pacificazione, una corsa agli armamenti. «Le bombe “intelligenti” di Abele hanno ucciso migliaia di civili in Iraq e in Libia». Cosa accomuna tutte le guerre? «La loro stupidità. E il tornaconto dell’industria delle armi». Un vecchio copione, sempre in scena. «Oggi è rimasto solo il Papa a ricordare che nel mondo ci sono guerre di cui nessuno ha voglia di parlare». Critico nei confronti di «un’informazione costruita nelle redazioni, davanti al computer, ai terminali delle agenzie, sulle reti sociali, senza mai uscire per strada, senza più “consumare le suole delle scarpe”, senza incontrare persone per cercare storie o verificare de visu certe situazioni» (Messaggio per la 55ma Giornata mondiale delle comunicazioni sociali).
Yemen
Arabia Saudita. Najran, un simbolo per capire il Medio Oriente
Un tempo era un’oasi celebre per la più numerosa comunità cristiana della Penisola Araba, oggi è una città universitaria, teatro di guerra. Contesa per secoli fra le maggiori religioni, oltre che fra Arabia Saudita e Yemen, Najran è un simbolo della storia del Medio Oriente utile per capire il presente.
Il Padre Nostro dello Yemen. La tentazione e il pane quotidiano
L’attenzione internazionale e poi il silenzio, o quasi. È il destino dei simboli. Piccoli scorci di un mondo più grande, spesso triste, che appaiono e scompaiono, oscurati dal quotidiano. Un risveglio all’amara realtà per quanti avevano riposto le proprie speranze nella libertà e nell’immediatezza garantite dalla Rete.
Europa, la rotta balcanica. Dove le armi hanno più diritti dei migranti
Muri ai migranti, aerei e navi alle armi: è la guerra dell’Europa in Medio Oriente. Alimentata dalla rotta balcanica, ricca di miliardi di euro e povera di dignità.