Sebastião, Shahbaz, Alina, Andriy, Yusra, Haissa. E 160 milioni di bambini.
Siria
Spettatori plaudenti di giochi gladiatori? Nella guerra fra Russia e Ucraina la via militare non è l’unica strada. Intervista al generale Marco Bertolini
Può sembrare un paradosso, ma nella guerra fra Russia e Ucraina la via militare non è l’unica strada. «Sembra ci sia la tentazione di mantenere la guerra il più possibile». Perché in Ucraina non mancano fortissimi interessi internazionali. «Con l’elevazione dei toni, siamo “spettatori plaudenti” di questi “giochi gladiatori”». Vale a dire uno scontro al massacro, che si combatte anzitutto sul mercato delle armi. «In Afghanistan uno degli sforzi principali era recuperare i missili ceduti a suo tempo, perché non si era certi nelle mani di chi fossero finiti». E le armi biologiche? «La stessa accusa che veniva mossa ad Assad in Siria ora viene mossa a Putin, e questo è preoccupante». Con la Cina sullo sfondo. «Il saldamento fra due superpotenze complementari potrebbe portare alla nascita di un’entità temibile, sia economica che militare, con la quale fare i conti in futuro». Intervista al generale Marco Bertolini.
Peccato di ipocrisia mortale. Kobane, i curdi e la memoria corta
A volte gli anniversari sono crudeli nel loro smascherare ipocrisie che il tempo e la memoria corta rischierebbero di celare. Prendiamo, ad esempio, Kobane.
La Curia e il mondo: Francesco 2018
Dalla riforma della Curia alle migrazioni, dai “traditori” alle numerose guerre in corso, fino alla Russia, alla Cina e a Gerusalemme, passando per i viaggi in Cile e Perù: un 2018 che per Francesco si annuncia già intenso, con un occhio all’anno appena concluso.
Quando anche Dall’Oglio ammise le armi chimiche dei ribelli siriani
In inglese si chiama false flag, falsa bandiera, ma l’unico emblema è quello della crudeltà. La prima vittima della guerra è la verità, si dice. Nella guerra in Siria è un po’ più vero. E così, fra armi chimiche ed etica della rivoluzione, si scrive la nuova pagina di una tragedia disumana, dove di certo ci sono soltanto i morti e il dolore. Quelli sì innocenti.