Ci sono luoghi in cui la Chiesa vive l’incanto. No, non un meraviglioso prodigio: proprio una vendita all’incanto.
sacerdozio
Palamara, Coluccia e gli altri. Sacerdoti sempre, soli mai
Un appello, la scorsa estate, a non lasciare soli i bambini di Caivano dopo l’ennesima ferita inferta al quartiere, cioè a tutti noi, con la violenza su due bambine. Un altro pochi giorni fa, dopo l’inasprirsi di minacce e attentati contro i sacerdoti che si oppongono alla criminalità organizzata: «Forse, li abbiamo lasciati troppo soli? Ne abbiamo fatto un bersaglio facile?», si chiede don Maurizio Patriciello. «Sono domande scomode, che potrebbero dare fastidio a qualcuno, ma sono domande che dobbiamo farci tutti quanti». Due appelli differenti, allo Stato e alla comunità cristiana, che esigono risposte differenti.
Il Sinodo, le donne e la tentazione dell’aritmetica
Alla prova del “sì” e del “no”, il ruolo delle donne nella Chiesa si conferma un tema divisivo anche nel Sinodo. Mentre non decolla la questione omosessuale e cambia (forse) il clima in fatto di lotta agli abusi.
Tapia Velasco: «Tante omelie sono un disastro, ma il cuore dell’omelia non si potrà mai delegare ad una intelligenza artificiale»
Barzellette (scopiazzate) su predicatori e perdono. Chat che danno l’illusione di “parlare” con i santi. Robot che aiutano i cattolici impossibilitati a recarsi in chiesa. E poi le omelie. L’intelligenza artificiale ha fatto ufficialmente il suo ingresso nella religione. E noi oltre la soglia ridicolo.
Famiglie immigrate e sacerdozio cattolico. Una nuova ricerca
La figura del “prete straniero” (o della religiosa, del religioso, dello studente) abita sempre più spesso da protagonista le comunità cristiane. Ma cosa accade quando lo “straniero” che decide di imboccare la strada della vocazione sacerdotale è cresciuto – e sempre più spesso anche nato – in Italia?