Minoranza religiosa, ma attivi nel sociale: è questo il ritratto dei cattolici in Georgia e Azerbaigian, riuniti attorno ai Camilliani di Tbilisi e alle Missionarie della Carità di santa Teresa di Calcutta a Baku. Perché «la malattia non è castigo di Dio, come predicato spesso dal clero ortodosso», ricorda padre Paweł Dyl, che accoglierà papa Francesco il prossimo ottobre.