Una media di 200 insulti al giorno alla senatrice a vita Liliana Segre, a quasi 80 anni dalla violenza Auschwitz ancora al centro di quella dei social. Dove l’odio non ci mette neppure la faccia, ma solo tastiera e anonimato. Deportata a 13 anni in campo di concentramento, chissà che alcuni dei suoi insultatori non abbiano poco più di quell’età. Se fosse vero, e le premesse ci sono tutte in una Rete sempre più giovane, sarebbe una nota ancora più amara. Che vuole, accanto agli ebrei, fra i più colpiti dalla violenza online anche musulmani, donne, rom e stranieri. Una lista che sembra riportare indietro le lancette dall’odio a quasi un secolo fa.