Papa Francesco, l’aborto e i media: ci sono avvenimenti che si possono commentare ed altri che è più interessante considerare dal punto di vista di chi li guarda. Come nella vetrina di una foto di Doisneau. O in quella di un’edicola.
Giubileo straordinario della misericordia
Giubileo della Misericordia finito? Si può prorogare
Si è concluso ieri, con la chiusura della Porta Santa a San Pietro, il Giubileo straordinario della Misericordia. Papa Francesco ha già precisato che «anche se si chiude la Porta santa, rimane sempre spalancata per noi la vera porta della misericordia, che è il Cuore di Cristo», così come non dovrebbero chiudersi «mai le porte della riconciliazione e del perdono». Una verità teologica che potrebbe anche diventare un atto di proroga del Giubileo: non sarebbe la prima volta.
Combatto il peccato, non le vittime. Così Popiełuszko salvò le croci buttate
Profeta politico che non parlò di politica, difensore dei lavoratori e della libertà, ma soprattutto sacerdote e martire nella Polonia comunista. È Jerzy Popiełuszko. La sua lezione di misericordia è oggi chiara e di straordinaria attualità. Un santo scomodo, ancora oggi.
Diverso dal Papa, ma c’è voglia di imparare. Scola a dialogo con i giornalisti
Si è svolto questa mattina all’Istituto dei Ciechi di Milano, sotto una pioggia attesa da tempo, il tradizionale incontro dell’arcivescovo, card. Angelo Scola, con i giornalisti, in occasione della festa di san Francesco di Sales. Come già accaduto per il messaggio diffuso da papa Francesco per la 50ma Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, lo scorso 24 gennaio, al centro del dibattito odierno, organizzato dall’Ufficio Comunicazioni sociali dell’Arcidiocesi, è stata la comunicazione, con una particolare attenzione rivolta ai nuovi media. Ampio risalto anche ai temi ecclesiastici e dell’immigrazione.
Quando il Comico, incontra il Papa, il Poeta e i dotti
Cita Benedetto XVI e papa Francesco, insieme all’immancabile Alighieri. Un discorso, come nello stile di Benigni, che sembra buttato lì un po’ grullo, ma che tradisce invece la consueta sottigliezza del comico di razza. Pronunciato poco fa in occasione della presentazione del libro-intervista del vaticanista Andrea Tornielli, quello di Roberto Benigni è stato un discorso appassionato – l’omelia mancata di un mancato sacerdote con una «vocazione sin da piccino», nel bene e nel male diventata vocazione di comico – che è il riassunto di un pontificato e l’apertura dialogica di una Commedia («Miserere di me», Inf. I, 65), che squarcia il velo del silenzio dei primi versi. Un discorso che contribuisce – si vedrà quanto e i conti si faranno poi – a chiarezza e distensione.