In una città in perenne movimento come Milano per farsi amare – anche dai cristiani – serve una certa dose di praticità. Fra sociale, politica ed imprenditoria, un’eredità di Tettamanzi che più di “aperture” e “rivoluzioni” dice di un’anticipazione del pontificato di Francesco.
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La Turchia di Erdogan, fra Santa Sofia e il “paradiso” della TV
Ovvero: l’abilità del presidente turco di muoversi sul binario doppio dell’apertura e dell’isolazionismo di matrice islamica e perché, solo capendo cos’è davvero Santa Sofia, si comprende perché Erdogan la reclami.
Tra Vangelo e pauperismo. Ma in Francesco uno ha già vinto
Tempo di dichiarazioni dei redditi, 8 per mille e polemiche sulla ricchezza della Chiesa cattolica. Con papa Francesco come alleato? Non è detto: il nome e la storia del Papa dicono un’altra cosa.
Religion still matters. Il Cattolicesimo in corsa alle presidenziali Usa 2016. Con qualche sorpresa
Dopo le recenti votazioni in Iowa per le presidenziali Usa 2016 e la prima visita, due giorni fa, del presidente Obama in una moschea degli Stati Uniti, accanto ai contenuti più schiettamente politici, i temi religiosi si stanno facendo largo con sempre maggiore evidenza anche nella campagna elettorale, soprattutto fra i molti cattolici in campo.
Le pietre, il pane e il forno del cesaropapismo
Sin dall’antichità lo Stato, specialmente nelle sue forme più pervasive, non ha disdegnato di utilizzare forme e strumenti propri del divino. Fu così per Augusto, che presentò sé stesso come salvatore della civiltà ed istitutore di una pax universale. Non è difficile riconoscere in ciò l’atteggiamento dei tanti Cesari contemporanei – entità o singole personalità – portatori di pace e benessere universale, sfornatori di progresso che pretenderebbero di recare acqua al proprio mulino e il pane del proprio forno a Pietro.