Domenica 17 aprile 2022. Domenica di Pasqua. Nella Risurrezione del Signore. Commento al Vangelo di rito ambrosiano, di don Paolo Alliata.
✠ In quel tempo. Maria di Màgdala stava all’esterno, vicino al sepolcro, e piangeva. Mentre piangeva, si chinò verso il sepolcro e vide due angeli in bianche vesti, seduti l’uno dalla parte del capo e l’altro dei piedi, dove era stato posto il corpo di Gesù. Ed essi le dissero: «Donna, perché piangi?». Rispose loro: «Hanno portato via il mio Signore e non so dove l’hanno posto». Detto questo, si voltò indietro e vide Gesù, in piedi; ma non sapeva che fosse Gesù. Le disse Gesù: «Donna, perché piangi? Chi cerchi?». Ella, pensando che fosse il custode del giardino, gli disse: «Signore, se l’hai portato via tu, dimmi dove l’hai posto e io andrò a prenderlo». Gesù le disse: «Maria!». Ella si voltò e gli disse in ebraico: «Rabbunì!» – che significa: «Maestro!». Gesù le disse: «Non mi trattenere, perché non sono ancora salito al Padre; ma va’ dai miei fratelli e di’ loro: “Salgo al Padre mio e Padre vostro, Dio mio e Dio vostro”». Maria di Màgdala andò ad annunciare ai discepoli: «Ho visto il Signore!» e ciò che le aveva detto.
(Gv 20, 11-18)
Che cosa sono i fiori?
Non senti in loro come una vittoria?
La forza di chi torna da un altro mondo
e canta la visione.
L’aver visto qualcosa che trasforma
per vicinanza,
per adesione a una legge che si impara cantando,
si impara profumando.
Che cosa sono i fiori
se non qualcosa d’amore che da sotto la terra
viene fino alla mia mano
a fare la festa generosa.
Che cosa se non leggere ombre a dire
che la bellezza non si incatena ma viene gratis e poi scema,
sfuma e poi ritorna quando le pare.
Chi li ha pensati i fiori, prima,
prima dei fiori.
(Mariangela Gualtieri)
La poesia è un modo di avventurarsi nel visibile per ascoltare il canto dell’Invisibile. Nella poesia di Mariangela Gualtieri troviamo una potente immagine di risurrezione. Nella fioritura del mondo naturale lo sguardo poetico, come quello profetico, scorge l’impegno del Mistero a raccontarsi e a consegnarsi a chi lo accoglie.
L’occhio profetico guarda i fiori, e cosa coglie? “Non senti in loro come una vittoria?”. C’è una forza di superamento della soglia buia della consegna che il seme ha fatto di sé stesso alla terra. Quella consegna è stato un rischio, come ogni piccola morte della vita, un azzardo necessario per esprimere nei fatti la propria fiducia nella leggi fondamentali dell’esistenza: tutto ciò che vive morirà, e tutto ciò che muore sta vivendo un processo vitale di trasformazione.
La forza che vibra nella fioritura è quella “di chi torna da un altro mondo e canta la vittoria”. Anche Gesù, dicono i Vangeli, vive di quella forza di vittoria, anche il Risorto “canta la visione”: la sua Presenza definitivamente viva, la sua sovrabbondanza di potenza e di vigore, canta l’Amore invincibile del Padre, la sua fedeltà attraverso i tempi del travaglio.
Come “qualcosa d’amore” che trova il suo sentiero fino a rendersi presente alla mia mano, “a fare la festa generosa”, a suscitare la gioia dei cuori amati e che si amano: così, come i fiori in primavera, il Risorto si rende presente ai suoi discepoli.
È il grande annuncio cristiano: il primogenito dei risorti, l’uomo-fiore Gesù di Nazaret, ha acceso sotto il cielo la Grande Primavera. “Presto, andate a dire ai suoi discepoli: È risorto dai morti”. L’annuncio degli angeli ci spinge. Il Vento dello Spirito sfonda le geografie per seminare semi di Vangelo.
Il Signore ci accompagni.
Don Paolo Alliata
Don Paolo Alliata. Nato a Milano nel 1971, dopo la laurea in Lettere classiche all’Università degli Studi di Milano, viene ordinato sacerdote nel 2000 dal card. Carlo Maria Martini. Attualmente è vicario della comunità pastorale Paolo VI per la parrocchia di Santa Maria Incoronata a Milano. Autore di testi teatrali sull’Antico e sul Nuovo Testamento, è responsabile dell’Ufficio per l’Apostolato Biblico della Diocesi di Milano. Fra le sue pubblicazioni, Dove Dio respira di nascosto. Tra le pagine dei grandi classici (Milano, Ponte alle Grazie, 2018) e C’era come un fuoco ardente. La forza dei sentimenti tra Vangelo e letteratura (Milano, Ponte alle Grazie, 2019). Da due anni le sue omelie sono raccolte su un canale YouTube.
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