La Parola, la Chiesa, il mondo. Commento al Vangelo di rito ambrosiano del 25 ottobre 2020

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Domenica 25 ottobre 2020. I Domenica dopo la Dedicazione, Anno A. Commento al Vangelo di rito ambrosiano, di don Paolo Alliata.

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In quel tempo. Il Signore Gesù disse: «Sono queste le parole che io vi dissi quando ero ancora con voi: bisogna che si compiano tutte le cose scritte su di me nella legge di Mosè, nei Profeti e nei Salmi». Allora aprì loro la mente per comprendere le Scritture e disse loro: «Così sta scritto: il Cristo patirà e risorgerà dai morti il terzo giorno, e nel suo nome saranno predicati a tutti i popoli la conversione e il perdono dei peccati, cominciando da Gerusalemme. Di questo voi siete testimoni. Ed ecco, io mando su di voi colui che il Padre mio ha promesso» (Lc 24, 44-49a).

“Dimmi, posso raccontare quello che mi hanno detto le stelle?”
“Certo che puoi. Ma non ne sarai capace”.
“Perché no?”
“Le parole devono prima nascere e crescere nella tua anima”.
“Io però vorrei raccontarlo a tutti! Io vorrei potergliele cantare, le voci. Io credo che tutto torna a posto”.
“Se lo vuoi davvero, Momo, dovrai saper aspettare”.
“Aspettare non mi fa niente”.
“Aspettare, bambina mia, come un granello che dorme sotto terra per una intera orbita solare prima di poter germinare. Tanto ci vorrà prima che le parole crescano in te. Lo vuoi?”.
“Sì”, bisbigliò Momo.
“Allora dormi”, disse Mastro Hora passandole una mano sugli occhi. “Dormi”.
E Momo, con un gran respiro profondo e felice, si addormentò.

(M. Ende, Momo).

La piccola Momo è impegnata a salvare la città dal tristissimo impero dei Signori Grigi, creature spettrali che s’infilano nel tempo degli uomini per farsene sigari. Si fumano il tempo degli umani, inceneriscono la vita delle persone, riducendo in nulla le loro passioni, la vitalità che li anima e la loro gioia di vivere.

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La aiuta il misterioso Mastro Hora, l’amministratore del Tempo. La accompagna nel segreto di una camera profonda e silenziosa (che poi si scoprirà essere l’interiorità di Momo stessa), lì dove il Tempo nasce nella forma di adorabili Orefiori e di una musica creatrice, che fa emergere i fiori del Tempo da un’acqua primordiale.

Momo è una figura profetica. Nella Bibbia il profeta è appunto colui che scende alle radici del proprio cuore e si offre all’ascolto della musica segreta al fondo delle cose: ascolta la Parola creatrice, e poi se ne fa portatore agli uomini. Così facendo, spera di restituire ai popoli la libertà di vivere in pienezza il loro tempo, di non sprecarlo più, di non più perdere la vita in fumo. “Io vorrei potergliele cantare, le voci. Io credo che tutto torna a posto”.

Momo ha una commovente fiducia nel potere delle parole: le conosce come ordigni di immaginazione, detonatori per il risveglio di chi dorme. Mastro Hora la accompagna dentro la consapevolezza che non tutte le parole lo sono: la potenza generatrice freme solo dentro quelle maturate a lungo nel silenzio paziente della propria intimità.

Anche Gesù conosce la potenza seminale delle parole. “Sono queste le parole che vi dissi quando ancora ero con voi, ve le ricordate? Bisogna che quel che gli antichi hanno detto di me fiorisca e maturi nel nostro tempo. Quelle parole degli antichi hanno messo radici e son cresciute nel terreno della nostra storia, e ora portano il loro frutto. Io sono il frutto maturo delle profezie antiche. E le parole che io ho seminato in voi in questi anni che abbiamo condiviso sono all’opera in voi per rendervi fecondi di nuova vita, che trasmetterete ad altri, perché anch’essi diventino giardini”.

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Gesù semina parole di vita. Occorrerà tempo perché i suoi ne siano accesi e fecondati. Occorrerà il soffio dello Spirito perché le parole si aprano come Orefiori di bellezza e dono incondizionato.

E il tempo verrà. Il tempo in cui i discepoli, come Momo, potranno affrontare l’avventura di risvegliare i dormienti dal loro grigio, tristissimo torpore.

Nell’avventura di essere giardini accoglienti dei semi di Parola, e profetici missionari di nuova vita, il Signore ci accompagni.

Don Paolo Alliata

Don Paolo Alliata. Nato a Milano nel 1971, dopo la laurea in Lettere classiche all’Università degli Studi di Milano, viene ordinato sacerdote nel 2000 dal card. Carlo Maria Martini. Attualmente è vicario della comunità pastorale Paolo VI per la parrocchia di Santa Maria Incoronata a Milano. Autore di testi teatrali sull’Antico e sul Nuovo Testamento, è responsabile dell’Ufficio per l’Apostolato Biblico della Diocesi di Milano. Fra le sue pubblicazioni, Dove Dio respira di nascosto. Tra le pagine dei grandi classici (Milano, Ponte alle Grazie, 2018) e C’era come un fuoco ardente. La forza dei sentimenti tra Vangelo e letteratura (Milano, Ponte alle Grazie, 2019). Da due anni le sue omelie sono raccolte su un canale YouTube.

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