La Parola, la Chiesa, il mondo. Commento al Vangelo di rito ambrosiano del 17 gennaio 2021

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Domenica 17 gennaio 2021. II Domenica dopo l’Epifania. Anno B. Commento al Vangelo di rito ambrosiano, di don Paolo Alliata.

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In quel tempo. Vi fu una festa di nozze a Cana di Galilea e c’era la madre di Gesù. Fu invitato alle nozze anche Gesù con i suoi discepoli. Venuto a mancare il vino, la madre di Gesù gli disse: «Non hanno vino». E Gesù le rispose: «Donna, che vuoi da me? Non è ancora giunta la mia ora». Sua madre disse ai servitori: «Qualsiasi cosa vi dica, fatela». Vi erano là sei anfore di pietra per la purificazione rituale dei Giudei, contenenti ciascuna da ottanta a centoventi litri. E Gesù disse loro: «Riempite d’acqua le anfore»; e le riempirono fino all’orlo. Disse loro di nuovo: «Ora prendetene e portatene a colui che dirige il banchetto». Ed essi gliene portarono. Come ebbe assaggiato l’acqua diventata vino, colui che dirigeva il banchetto – il quale non sapeva da dove venisse, ma lo sapevano i servitori che avevano preso l’acqua – chiamò lo sposo e gli disse: «Tutti mettono in tavola il vino buono all’inizio e, quando si è già bevuto molto, quello meno buono. Tu invece hai tenuto da parte il vino buono finora». Questo, a Cana di Galilea, fu l’inizio dei segni compiuti da Gesù; egli manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui.
(Gv 2, 1-11)

Signore, tu lo senti
ch’io non ho voce più
per ridire
il tuo canto segreto.
Signore, tu lo vedi
ch’io non ho occhi più per i tuoi cieli, per le nuvole tue
consolatrici.
Signore, per tutto il mio pianto
ridammi una stilla di Te
ch’io riviva.
Perché tu sai, Signore,
che in un tempo lontano
anch’io tenni nel cuore
tutto un lago, un gran lago,
specchio di Te.
Ma tutta l’acqua mi fu bevuta,
o Dio,
ed ora dentro il cuore
ho una caverna vuota,
cieca di Te.
Signore, per tutto il mio pianto,
ridammi una stilla di Te,
ch’io riviva.

(Antonia Pozzi)

L’evangelista Giovanni inaugura la serie dei “segni” (“questo fu l’inizio dei segni”) che attestano che Gesù è colui che il Padre ha destato nel mondo perché racconti, con gesti e parole, chi Egli davvero sia. Perché, ha scritto Giovanni poco prima, “Dio nessuno l’ha mai visto: proprio il Figlio unigenito, che è nel seno del Padre, lui lo ha rivelato“ (Gv 1,18).

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E il primo segno che Gesù compie per manifestare la sua intimità con il Padre e suscitare scintille di fede in lui ha a che fare con una festa di nozze. Nella tradizione profetica il banchetto e le nozze sono frequenti, per raccontare in immagini il futuro cui Dio sta già mettendo mano. La sua opera di oggi è volta a quella gioia di domani. Tanto più quando l’oggi si presenta inaridito e spento, come una festa rimasta senza vino, come un matrimonio che nasce triste e sghembo.

Nella sua poesia, Antonia Pozzi misura la distanza tra un passato ricco di vita e speranza (“in un tempo lontano […] anch’io tenni nel cuore / tutto un lago”) e un presente impoverito e vuoto. “Tutta l’acqua mi fu bevuta […] ora dentro il cuore / ho una caverna vuota”. La caverna è vuota, il cuore è buio, perché “cieco di Te”, lontano dalla Presenza.

“Ridammi / una stilla di Te”. Fai il passo perché il mio vuoto torni a cantare, la placida quiete di acque vitali mi fecondino il respiro dal profondo. La mia festa torni robusta di vino. Il mio pianto fecondi rinascite. Dal mio pianto distilla Te stesso. Dal mio vuoto scaturigini forti di vino e di gioia, di amore fecondo.

Nei tempi della povertà la Promessa ci sostenga. Quando il vuoto pesa il Signore ci accompagni.

Don Paolo Alliata

Don Paolo Alliata. Nato a Milano nel 1971, dopo la laurea in Lettere classiche all’Università degli Studi di Milano, viene ordinato sacerdote nel 2000 dal card. Carlo Maria Martini. Attualmente è vicario della comunità pastorale Paolo VI per la parrocchia di Santa Maria Incoronata a Milano. Autore di testi teatrali sull’Antico e sul Nuovo Testamento, è responsabile dell’Ufficio per l’Apostolato Biblico della Diocesi di Milano. Fra le sue pubblicazioni, Dove Dio respira di nascosto. Tra le pagine dei grandi classici (Milano, Ponte alle Grazie, 2018) e C’era come un fuoco ardente. La forza dei sentimenti tra Vangelo e letteratura (Milano, Ponte alle Grazie, 2019). Da due anni le sue omelie sono raccolte su un canale YouTube.

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