I Domenica dopo il martirio di san Giovanni il precursore. Agli antipodi rispetto al palazzo. Commento al Vangelo di rito ambrosiano, di don Alessandro Noseda.
✠ Vangelo Lc 9, 7-11
In quel tempo. Il tetrarca Erode sentì parlare di tutti questi avvenimenti e non sapeva che cosa pensare, perché alcuni dicevano: «Giovanni è risorto dai morti», altri: «È apparso Elia», e altri ancora: «È risorto uno degli antichi profeti». Ma Erode diceva: «Giovanni, l’ho fatto decapitare io; chi è dunque costui, del quale sento dire queste cose?». E cercava di vederlo. Al loro ritorno, gli apostoli raccontarono a Gesù tutto quello che avevano fatto. Allora li prese con sé e si ritirò in disparte, verso una città chiamata Betsàida. Ma le folle vennero a saperlo e lo seguirono. Egli le accolse e prese a parlare loro del regno di Dio e a guarire quanti avevano bisogno di cure.
In questa domenica che per il rito ambrosiano è la prima dopo il martirio di san Giovanni il precursore, il vuoto di scena lasciato dal Battista è riempito dalla persona di Gesù.
“Chi è dunque costui”? Erode non è il solo a porsi questa domanda, ma le premesse sono sufficienti a dirci come mai arriverà ad alcuna risposta (neppure quando avrà davanti lo stesso Gesù): “Giovanni l’ho fatto decapitare io”. Come avrebbe potuto lui, l’uccisore del Profeta, comprendere ed accogliere l’Atteso?
L’identità di Gesù può essere compresa solo da chi lo segue e nel momento in cui lo segue. Per questo i discepoli che tornano dal loro Maestro, dopo la missione, non solo riescono a vedere Gesù, ma rimangono anche nel suo riposo, in disparte, per raccontargli della loro vita e dei loro passi.
Sono agli antipodi rispetto al palazzo, in cui la salvezza trova le porte chiuse. Ancora una volta.
Don Alessandro
Don Alessandro Noseda. Nato a Cantù nel 1974. Dopo gli studi classici e la formazione teologica nel Seminario di Venegono, viene ordinato sacerdote nel 2000 dal card. Carlo Maria Martini. Svolge dapprima il suo ministero a Milano come assistente degli Oratori della parrocchia di San Giovanni Battista alla Bicocca e successivamente della parrocchia del Santissimo Redentore. Dal 2007 al 2011 è cappellano presso l’Università degli Studi di Milano Bicocca. Attualmente è parroco nella parrocchia di Gesù a Nazaret, Quartiere Adriano.
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