IV Domenica dopo Pentecoste. Carosello. Commento al Vangelo di rito ambrosiano, di don Alessandro Noseda.
✠ Vangelo Lc 17, 26-30.33
In quel tempo. Il Signore Gesù disse ai discepoli: «Come avvenne nei giorni di Noè, così sarà nei giorni del Figlio dell’uomo: mangiavano, bevevano, prendevano moglie, prendevano marito, fino al giorno in cui Noè entrò nell’arca e venne il diluvio e li fece morire tutti. Come avvenne anche nei giorni di Lot: mangiavano, bevevano, compravano, vendevano, piantavano, costruivano; ma, nel giorno in cui Lot uscì da Sòdoma, piovve fuoco e zolfo dal cielo e li fece morire tutti. Così accadrà nel giorno in cui il Figlio dell’uomo si manifesterà. Chi cercherà di salvare la propria vita, la perderà; ma chi la perderà, la manterrà viva».
Leggere il capitolo 17 di Luca, nel quale si alternano incontri e discorsi di Gesù nel suo cammino verso Gerusalemme, è come entrare in un flusso di coscienza dell’umanità intera. Gente diversissima pone domande, avanza riflessioni, chiede miracoli, come se la strada dell’umanità e quella di Gesù fossero una cosa sola, nel contrasto di luci e ombre, domande e risposte, andate e ritorni.
“Aumenta la nostra fede!”, è il grido dei discepoli. “Gesù! Abbi pietà di noi!”, chiedono i dieci lebbrosi. “Quando verrà il Regno di Dio?”: ecco la domanda dei farisei. Gesù, guarisce, risponde, commenta, e si lascia andare anche lui a commentare il suo giorno, con uno sguardo che attraversa il carosello dell’umana condizione, viaggiando nel passato che si ripropone sempre, fino a divenire futuro e quindi profezia: “Avverrà come ai giorni di Noè… e come al tempo di Lot”.
Una volta, due Testimoni di Geova (che Dio li benedica sempre) chiesero a mia nonna: “Secondo lei il mondo andrà meglio o peggio?”. La risposta che Gesù ci offre nel Vangelo di oggi, IV domenica di Pentecoste del rito ambrosiano, è che il mondo sarà sempre lo stesso carosello di vanità, tranne che per chi entra nella prospettiva del dono: per chi cerca di salvare a tutti i costi la propria vita, infatti, c’è solo il dramma di non potercela fare.
Per chi riesce a donarla, come Lot e Noè, invece, la sorpresa di riaverla indietro. Salvata.
Don Alessandro
Don Alessandro Noseda. Nato a Cantù nel 1974. Dopo gli studi classici e la formazione teologica nel Seminario di Venegono, viene ordinato sacerdote nel 2000 dal card. Carlo Maria Martini. Svolge dapprima il suo ministero a Milano come assistente degli Oratori della parrocchia di San Giovanni Battista alla Bicocca e successivamente della parrocchia del Santissimo Redentore. Dal 2007 al 2011 è cappellano presso l’Università degli Studi di Milano Bicocca. Attualmente è parroco nella parrocchia di Gesù a Nazaret, Quartiere Adriano.
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