Domenica 24 luglio 2022. VII Domenica dopo Pentecoste. Commento al Vangelo di rito ambrosiano, di don Paolo Alliata.
✠ In quel tempo. Il Signore Gesù disse queste cose, insegnando nella sinagoga a Cafàrnao. Molti dei suoi discepoli, dopo aver ascoltato, dissero: «Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?». Gesù, sapendo dentro di sé che i suoi discepoli mormoravano riguardo a questo, disse loro: «Questo vi scandalizza? E se vedeste il Figlio dell’uomo salire là dov’era prima? È lo Spirito che dà la vita, la carne non giova a nulla; le parole che io vi ho detto sono spirito e sono vita. Ma tra voi vi sono alcuni che non credono». Gesù infatti sapeva fin da principio chi erano quelli che non credevano e chi era colui che lo avrebbe tradito. E diceva: «Per questo vi ho detto che nessuno può venire a me, se non gli è concesso dal Padre». Da quel momento molti dei suoi discepoli tornarono indietro e non andavano più con lui. Disse allora Gesù ai Dodici: «Volete andarvene anche voi?». Gli rispose Simon Pietro: «Signore, da chi andremo? Tu hai parole di vita eterna e noi abbiamo creduto e conosciuto che tu sei il santo di Dio».
(Gv 6, 59-69)
Si racconta che mentre un viandante se ne andava per la sua via, il Sole ed il Vento lo presero a bersaglio di una loro scommessa: avrebbe vinto chi fosse riuscito per primo a togliergli il mantello. Cominciò il Vento a sbuffare, spingendo montagne di nuvole e mulinelli di polvere; ma il viandante si stringeva forte il tabarro perché non gli volasse via, rannicchiandosi in esso con tutte le sue forze. Quando il Vento fu stanco e perduto che ebbe ogni speranza di vincere, allora il Sole cominciò a scoprire il suo bel viso d’oro, scaldando la terra coi suoi raggi infuocati. Subito il viaggiatore, sbuffando per l’estrema calura e sudando fino alle midolle, per non scoppiare dal caldo gettò via il mantello. Ebbe quindi la palma colui che aveva usato le buone maniere, e non l’altro che intendeva vincere con la violenza e la furia…
(san Pier Damiani)
Lungo tutto il vangelo di Giovanni si sviluppano attorno a Gesù tensioni e antipatie, di intensità crescente e fino alla violenza aperta. Ma non vediamo mai Gesù diventare violento, cercare di imporre le sue convinzioni con la forza. Il suo messianismo non vuole strappare consensi a qualunque costo, e neppure prevalere sulle reticenze di chi ha davanti con la violenza del Vento del racconto di Pier Damiani. Rimane tenace in Gesù la determinazione a seguire il proprio sentiero moltiplicando l’energia del suo annuncio, la salda pace del cuore anche dentro il travaglio di non trovarsi ascoltato.
Nessun tentativo di trattenere i discepoli. “Volete andarvene anche voi?”. Non si semina il vangelo nei solchi della costrizione. La Parola vuole liberare, e funziona solo nella più seria libertà.
Il calore di un amore ampio ed incondizionato mi avvolge con l’ardore di una giornata estiva: questa è l’immagine usata dal racconto, che Gesù sottoscriverebbe con convinzione. Lascerò cadere le mie difese? Mi libererò della reticenza ad accoglierne la benedizione?
Stiamo tutti imparando un po’ per volta.
Il Signore ci accompagni.
Don Paolo Alliata
Don Paolo Alliata. Nato a Milano nel 1971, dopo la laurea in Lettere classiche all’Università degli Studi di Milano, viene ordinato sacerdote nel 2000 dal card. Carlo Maria Martini. Attualmente è vicario della comunità pastorale Paolo VI per la parrocchia di Santa Maria Incoronata a Milano. Autore di testi teatrali sull’Antico e sul Nuovo Testamento, è responsabile dell’Ufficio per l’Apostolato Biblico della Diocesi di Milano. Fra le sue pubblicazioni, Dove Dio respira di nascosto. Tra le pagine dei grandi classici (Milano, Ponte alle Grazie, 2018) e C’era come un fuoco ardente. La forza dei sentimenti tra Vangelo e letteratura (Milano, Ponte alle Grazie, 2019). Da due anni le sue omelie sono raccolte su un canale YouTube.
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