La Parola, la Chiesa, il mondo. Commento al Vangelo di rito ambrosiano 23 luglio 2023

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VIII Domenica dopo Pentecoste. La ferialità di un giorno come tanti altri. Commento al Vangelo di rito ambrosiano, di don Alessandro Noseda.


✠ Vangelo Mt 4, 18-22
In quel tempo. Mentre camminava lungo il mare di Galilea, il Signore Gesù vide due fratelli, Simone, chiamato Pietro, e Andrea suo fratello, che gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. E disse loro: «Venite dietro a me, vi farò pescatori di uomini». Ed essi subito lasciarono le reti e lo seguirono. Andando oltre, vide altri due fratelli, Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello, che nella barca, insieme a Zebedeo loro padre, riparavano le loro reti, e li chiamò. Ed essi subito lasciarono la barca e il loro padre e lo seguirono.

Nella Bibbia, come sappiamo, ci sono dei racconti che gli addetti ai lavori chiamano “racconti di vocazione”. Servono a dirci che qualcuno si è sentito chiamato da Dio a dare alla sua vita un nuovo corso e ci raccontano come tutto questo sia avvenuto. Vogliono suggerire un’idea molto semplice, ma allo stesso tempo molto forte: Dio chiama. Lo fa personalmente, e non c’è nessun motivo per cui non dovrebbe chiamare anche te!

Oggi, nell’ottava domenica dopo Pentecoste, la liturgia ambrosiana ci propone uno tra i più famosi racconti di vocazione del Vangelo: la chiamata dei primi discepoli, secondo Matteo. Tempo fa qualcuno mi fece notare che abbiamo la tendenza innata ad immaginare che queste chiamate avvengano durante momenti di riflessione, preghiera, ritiro. Momenti in cui, in qualche modo, ci si astrae dalla realtà e si sfugge dal quotidiano, soprattutto se le ore del giorno sono consacrate ai ritmi forsennati del lavoro.

Invece, i primi uomini che Gesù ha chiamato non si trovavano nella sinagoga o nel tempio, e non stavano leggendo la Bibbia, atteggiamento immancabilmente raffigurato nell’iconografia che rappresenta l’Annunciazione; essi erano pescatori alle prese con il loro lavoro. Una Parola che li porta al largo li raggiunge, ma essa li trova lì, nella ferialità di un giorno come tanti altri.

Queste “ferie” estive, che per qualcuno di noi significano pur sempre lavoro e per qualcun altro meritato riposo, sono fatte di giorni così, nei quali, silenziosamente, la Parola decisiva può raggiungerci ancora.

Don Alessandro

Don Alessandro Noseda. Nato a Cantù nel 1974. Dopo gli studi classici e la formazione teologica nel Seminario di Venegono, viene ordinato sacerdote nel 2000 dal card. Carlo Maria Martini. Svolge dapprima il suo ministero a Milano come assistente degli Oratori della parrocchia di San Giovanni Battista alla Bicocca e successivamente della parrocchia del Santissimo Redentore. Dal 2007 al 2011 è cappellano presso l’Università degli Studi di Milano Bicocca. Attualmente è parroco nella parrocchia di Gesù a Nazaret, Quartiere Adriano.

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