La Parola, la Chiesa, il mondo. Commento al Vangelo di rito ambrosiano 21 novembre 2021

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Domenica 21 novembre 2021. II Domenica di Avvento. I figli del Regno. Commento al Vangelo di rito ambrosiano, di don Paolo Alliata.


Inizio del vangelo di Gesù, Cristo, Figlio di Dio. Come sta scritto nel profeta Isaia: «Ecco, dinanzi a te io mando il mio messaggero: egli preparerà la tua via. Voce di uno che grida nel deserto: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri», vi fu Giovanni, che battezzava nel deserto e proclamava un battesimo di conversione per il perdono dei peccati. Accorrevano a lui tutta la regione della Giudea e tutti gli abitanti di Gerusalemme. E si facevano battezzare da lui nel fiume Giordano, confessando i loro peccati. Giovanni era vestito di peli di cammello, con una cintura di pelle attorno ai fianchi, e mangiava cavallette e miele selvatico. E proclamava: «Viene dopo di me colui che è più forte di me: io non sono degno di chinarmi per slegare i lacci dei suoi sandali. Io vi ho battezzato con acqua, ma egli vi battezzerà in Spirito Santo».
(Mc 1, 1-8)

“Un ladro entrò nella tesoreria reale. Rubò alcuni vasi d’oro e, quando stava per uscire, trovò un sacco pieno di monete. Si disse: questo è meglio dei vasi. Mentre cercava di uscire con le monete, trovò un sacco più grande; lasciò il precedente e prese il più grande. Trovò poi delle perle e si disse: questo vale di più, è più leggero da trasportare e più prezioso. Ed ogni volta trovava sempre cose migliori delle precedenti, finché albeggiò. Allora, lasciò tutto e uscì senza aver rubato nulla, piangendo e lamentandosi: ho rischiato la vita senza prendere nulla!”
(Dalla tradizione rabbinica)

Perché Giovanni battezza nel deserto? Se si fosse sistemato un po’ più a Nord, lungo il percorso del Giordano, avrebbe potuto svolgere il suo ministero profetico su sponde verdi e rigogliose. Sceglie invece di accogliere chi va da lui in un ambiente arido e faticoso. Vi si ritira a lungo, vestendo gli abiti degli asceti e richiamando il grande profeta Elia (la cintura di pelle attorno ai fianchi), mangiando del povero sostentamento che le lande del deserto offrono a chi ci vive.

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In questo modo Giovanni vuole forse ridestare nella gente di Israele la memoria di tempi lontani, del cammino di attraversamento del deserto, dopo la rocambolesca e gloriosa fuga dall’Egitto. Furono tempi di grazia e peccato, pare suggerire il Battista: le stesse forze – grazia e peccato – che sono all’opera ora. Riconoscete il vostro peccato e apritevi con fiducia alla forza dell’Amore. Solo in questo radicatevi. Tutto il resto è secondario, utile solo se orientato all’incontro con Colui che viene, e che riverserà lo Spirito in abbondanza per le lande della storia sotto il cielo.

Occorre decidersi per ciò che è davvero prezioso. Non passare, dice la parabola rabbinica, di ricchezza in ricchezza, non lasciarti abbagliare dalla sovrabbondanza. Non hai bisogno di molto né hai modo di prendere con te tutto. Deciditi per quel che ti sta a cuore, o perderai quello e anche tutto il resto.

Giovanni vive per Colui che viene. Vuole accendere chi lo ascolta all’attesa piena di desiderio di quell’Incontro. Invita a tenere con sé quella ricchezza, a tenerla stretta, e se il resto non ci sta, a lasciarlo andare.

Io che cosa scelgo di tenere stretto? A cosa voglio riconoscere un’importanza vitale? Siamo sempre di nuovo, nei fatti, impegnati a scegliere. Il Signore ci accompagni.

Don Paolo Alliata

Don Paolo Alliata. Nato a Milano nel 1971, dopo la laurea in Lettere classiche all’Università degli Studi di Milano, viene ordinato sacerdote nel 2000 dal card. Carlo Maria Martini. Attualmente è vicario della comunità pastorale Paolo VI per la parrocchia di Santa Maria Incoronata a Milano. Autore di testi teatrali sull’Antico e sul Nuovo Testamento, è responsabile dell’Ufficio per l’Apostolato Biblico della Diocesi di Milano. Fra le sue pubblicazioni, Dove Dio respira di nascosto. Tra le pagine dei grandi classici (Milano, Ponte alle Grazie, 2018) e C’era come un fuoco ardente. La forza dei sentimenti tra Vangelo e letteratura (Milano, Ponte alle Grazie, 2019). Da due anni le sue omelie sono raccolte su un canale YouTube.

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