La Parola, la Chiesa, il mondo. Commento al Vangelo di rito ambrosiano 21 gennaio 2024

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III Domenica dopo l’Epifania. Insostenibile. Commento al Vangelo di rito ambrosiano, di don Alessandro Noseda.


✠ Vangelo Mt 14, 13b-21
In quel tempo. Il Signore Gesù partì di là su una barca e si ritirò in un luogo deserto, in disparte. Ma le folle, avendolo saputo, lo seguirono a piedi dalle città. Sceso dalla barca, egli vide una grande folla, sentì compassione per loro e guarì i loro malati. Sul far della sera, gli si avvicinarono i discepoli e gli dissero: «Il luogo è deserto ed è ormai tardi; congeda la folla perché vada nei villaggi a comprarsi da mangiare». Ma Gesù disse loro: «Non occorre che vadano; voi stessi date loro da mangiare». Gli risposero: «Qui non abbiamo altro che cinque pani e due pesci!». Ed egli disse: «Portatemeli qui». E, dopo aver ordinato alla folla di sedersi sull’erba, prese i cinque pani e i due pesci, alzò gli occhi al cielo, recitò la benedizione, spezzò i pani e li diede ai discepoli, e i discepoli alla folla. Tutti mangiarono a sazietà, e portarono via i pezzi avanzati: dodici ceste piene. Quelli che avevano mangiato erano circa cinquemila uomini, senza contare le donne e i bambini.

Un’economia basata sulla crescita infinita non è sostenibile:
le leggi fondamentali della termodinamica
porranno dei limiti fissi all’innovazione tecnologica e al progresso umano.
In un sistema isolato, l’entropia può solo aumentare:
una specie basata sulla crescita infinita non è sostenibile.

Muse, Unsustainable (The 2nd law, 2012)

III domenica dopo l’Epifania, secondo il rito ambrosiano. La seconda legge della termodinamica impedisce la moltiplicazione dei pani: essa è fisicamente insostenibile, perché quasi assolutamente improbabile. Dunque ci vuole un miracolo! E Gesù l’ha fatto.

Ma a proposito di cose che si possono o non si possono fare, le stesse leggi della fisica affermano che anche la pretesa di vivere come la nostra società vive oggi è qualcosa di assolutamente impossibile da realizzare: “Una specie basata sulla crescita infinita non è sostenibile”, recita la futuristica e geniale canzone dei Muse dedicata alla seconda legge.

Dunque ci vuole un miracolo, ed è sempre il miracolo che ha compiuto Gesù. Come per Gesù la premessa al miracolo è la condivisione, così anche per vivere insieme in questo mondo ciò che deve essere massimizzato non è la crescita e l’utilizzo delle risorse, ma la condivisione.

Questo assunto è uno dei contributi più importanti che papa Francesco ci lascia come fulcro del suo pontificato: un’etica basata su una visione individualistica della persona è insostenibile. Viceversa, il personalismo basato sulla relazione è la strada da percorrere. L’enciclica Laudato si’ e la lettera Laudate Deum sottendono questo grande insegnamento.

L’etica del bravo bambino, con gli 8 in pagella che pensa solo a se stesso e si sente a posto, è insufficiente: ci sono cresciuto con quest’etica, ma non basta, perché se il compagno di banco, in pagella, ha la media del 4 la cosa riguarda anche me.

Le grandi compagnie sono le prime oggi a parlare di sostenibilità, ma non basta farne una questione di energie e di utilizzo delle risorse: la crescita infinita alla quale siamo chiamati è quella della solidarietà. Tutto il resto non sta in piedi.

Don Alessandro

Don Alessandro Noseda. Nato a Cantù nel 1974. Dopo gli studi classici e la formazione teologica nel Seminario di Venegono, viene ordinato sacerdote nel 2000 dal card. Carlo Maria Martini. Svolge dapprima il suo ministero a Milano come assistente degli Oratori della parrocchia di San Giovanni Battista alla Bicocca e successivamente della parrocchia del Santissimo Redentore. Dal 2007 al 2011 è cappellano presso l’Università degli Studi di Milano Bicocca. Attualmente è parroco nella parrocchia di Gesù a Nazaret, Quartiere Adriano.

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