La Parola, la Chiesa, il mondo. Commento al Vangelo del 30 marzo 2025

Leggi in 3 minuti

IV Domenica di Quaresima. Domenica del cieco. L’inaudito parla con me. Commento al Vangelo del rito ambrosiano, di don Alessandro Noseda.

Ascolta l'articolo

✠ Vangelo
Gv 9, 1-38b

Stare con le antenne alzate verso il cielo…
io lo so che non sono solo
anche quando sono solo
e rido e piango
e mi fondo con il cielo e con il fango.

Jovanotti, Fango (2007)

Il racconto che accompagna la quarta domenica di Quaresima, nel rito ambrosiano, è quello del miracolo del “cieco nato” e parla di un prodigio che “da che mondo è mondo, non si è mai sentito” prima.

Rappresenta il cammino di un uomo, o se vogliamo di ogni uomo, per arrivare a riconoscere Gesù e a credere in lui.

Ascoltando la famosa canzone di Jovanotti, nella quale il cantautore parla della condizione umana, tra fango e cielo, solitudine e coraggio, insensibilità e sentimento, ho riconosciuto le premesse del cammino del cieco verso la fede.

Anche lui vive in un universo di abbandono, eppure riconosce una prossimità anche invadente (quella di Gesù) come degna di fiducia.

E si mette in cammino nel buio, per togliersi il fango dagli occhi e puntare verso il cielo, sulla parola di qualcuno che si era fatto prossimo, ma soprattutto, che lui – cieco -, a pelle aveva riconosciuto tale.

Il film straniero della realtà che lo avvolgeva e i pezzi di dialoghi che captava senza trovarci nulla per sé, lasciano finalmente spazio ad una parola che gli ha dato una meta, facendo di lui “un inviato”.

Quando ritorna da Siloe sta ancora cercando, ma questa volta è guidato da occhi finalmente liberi di vedere, e dunque di trovare.

Però, ancora una volta, è Gesù che lo trova per primo, e gli pone la domanda decisiva: “Tu credi nel Figlio dell’uomo?”. Il cieco confessa di non saper dare un nome all’inaudito che gli ha fatto del bene: “E chi è, Signore, perché io creda in lui?”

E Gesù chiude il cammino e indica il traguardo con queste parole bellissime: “Lo hai visto: è colui che parla con te”.

La fede nasce da qualcosa che non si era mai visto, ma che per grazia, a un certo punto si è vissuto sulla propria pelle, e ora parla con noi.

Don Alessandro

Don Alessandro Noseda. Nato a Cantù nel 1974. Dopo gli studi classici e la formazione teologica nel Seminario di Venegono, viene ordinato sacerdote nel 2000 dal card. Carlo Maria Martini. Svolge dapprima il suo ministero a Milano come assistente degli Oratori della parrocchia di San Giovanni Battista alla Bicocca e successivamente della parrocchia del Santissimo Redentore. Dal 2007 al 2011 è cappellano presso l’Università degli Studi di Milano Bicocca. Attualmente è parroco nella parrocchia di Gesù a Nazaret, Quartiere Adriano.

Restiamo in contatto

Iscriviti alla newsletter per aggiornamenti sui nuovi contenuti

© Vuoi riprodurre integralmente un articolo? Scrivimi.

Sostieni Caffestoria.it


Lascia un commento

This site uses Akismet to reduce spam. Learn how your comment data is processed.