La Parola, la Chiesa, il mondo. Commento al Vangelo del 23 giugno 2024

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V Domenica dopo Pentecoste. Risacca. Commento al Vangelo di rito ambrosiano, di don Alessandro Noseda.

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✠ Vangelo
Gv 12, 35-50

“Io vorrei imparare a credere nella vita.
…Ho capito che soltanto nel pieno della vita si impara a credere”.

Dietrich Bonhoeffer (Resistenza e resa, 1945)

Se la forza dell’onda e quella della risacca non si equivalessero, credo che alla fine il mare non sarebbe più allo stesso posto.

Quinta domenica del tempo dopo Pentecoste. Rito ambrosiano: Gesù parla alle folle. Istanti prima di amare i suoi fino alla fine, dice a tutti: “Credete alla luce, per diventare figli della luce”.

E credere diventa il compito più importante: il valico che si supera solo attraverso un cammino che dura tutta una vita.

Non credo che ci siano stati tempi in cui credere fosse più facile, ma ho la sensazione che tra un’epoca e l’altra si alternino onde e risacche, proprio come accade nel mare.

Quello che viviamo in Occidente oggi è senza dubbio un tempo di risacca, nel quale credere sembra la prerogativa dei bambini, ancora troppo poco disincantati per “capire le cose”.

Ma non sarà così perché “il pieno della vita”, di cui parla Bonhoeffer nelle sue lettere dal carcere di Tegel, ci viene in qualche modo sottratto?

Non sarà che viviamo nella risacca della fede unicamente per una sorta di solo abbozzata esperienza di vita solo abbozzata, dove non si crede più in nulla, perché tutto evoca soltanto un buio fitto?

E invece “diventare figli della luce” è un compito, una strada… un’onda che richiede tempo e una maturità che, anche ai tempi di Gesù contraddistinti da un’attesa di salvezza molto più marcata di oggi, non si rivelò per nulla scontata.

Vorrei imparare a credere, nella vita! Perché la fede non è un punto di partenza, ma il punto di arrivo, la meta finale. E che la luce abbagliante che Gesù ha incarnato ci illumini, fino a renderci figli.

Don Alessandro

Don Alessandro Noseda. Nato a Cantù nel 1974. Dopo gli studi classici e la formazione teologica nel Seminario di Venegono, viene ordinato sacerdote nel 2000 dal card. Carlo Maria Martini. Svolge dapprima il suo ministero a Milano come assistente degli Oratori della parrocchia di San Giovanni Battista alla Bicocca e successivamente della parrocchia del Santissimo Redentore. Dal 2007 al 2011 è cappellano presso l’Università degli Studi di Milano Bicocca. Attualmente è parroco nella parrocchia di Gesù a Nazaret, Quartiere Adriano.

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