Domenica delle Palme. La lezione fragile. Commento al Vangelo del rito ambrosiano, di don Alessandro Noseda.
✠ Vangelo
Gv 11, 55 – 12, 11
Ma l’hai capito
che il dolore serve
proprio come serve la felicità?
…Che morire serve anche a rinascere?
La verità, Brunori Sas (A casa tutto bene, 2016)
Alla Domenica delle Palme noi ambrosiani arriviamo sempre dalla stessa strada, passando per la stessa festa: quella che le sorelle organizzarono a casa di Lazzaro, per ringraziare Gesù del dono incommensurabile di aver restituito loro il fratello, risuscitandolo dalla morte.
È un momento intimo che sa di primavera, e porta il fresco del ritorno alla vita dopo il dolore immenso della morte. Si vorrebbe che l’attimo rimanesse sospeso in eterno, ma per l’eterno ci vogliono ancora sette giorni, e quello che in questa settimana che noi chiamiamo “Santa” accadrà a Gesù è niente di meno che la morte.
Tutto il dolore che verrà è già nell’aria e non si parla ancora di risurrezione, sebbene il miracolo di Lazzaro sia avvenuto davanti agli occhi di tutti. Gesù accenna alla sua sepoltura, Giuda vorrebbe togliere di mezzo il profumo, i discepoli vivono in uno stato di inquietudine profonda, perché di tutto ciò che sta accadendo non capiscono nulla, ma intuiscono il pericolo. E così si mischiano dolore e felicità, in un nodo inestricabile che contraddistingue l’equilibrio di ciò che è irrimediabilmente provvisorio, e dunque della vita.
Ma è vero che il dolore serve?
A pormi la domanda mi ha incoraggiato l’ottimo Brunori SAS, nello straordinario brano “La verità”, dove si parla della “falsità” della nostra vita quando ci attacchiamo a cose in cui neanche più crediamo o quando non abbiamo il coraggio di cambiare, né di scalare montagne, né di dirci con verità davanti agli altri.
In Gesù troviamo qualcos’altro: una verità che non sta dietro al velo della menzogna, ma viene a galla per quella che è. In Gesù troviamo l’uomo che ci ha insegnato più di ogni altro “che morire serve anche a rinascere”. Ma è una lezione che ci resta davanti, sempre pronta ad essere smentita, o non creduta, delicata come un fiore sotto un temporale di primavera.
Don Alessandro
Don Alessandro Noseda. Nato a Cantù nel 1974. Dopo gli studi classici e la formazione teologica nel Seminario di Venegono, viene ordinato sacerdote nel 2000 dal card. Carlo Maria Martini. Svolge dapprima il suo ministero a Milano come assistente degli Oratori della parrocchia di San Giovanni Battista alla Bicocca e successivamente della parrocchia del Santissimo Redentore. Dal 2007 al 2011 è cappellano presso l’Università degli Studi di Milano Bicocca. Attualmente è parroco nella parrocchia di Gesù a Nazaret, Quartiere Adriano.
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