Domenica 26 gennaio 2020. Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe, Anno A. Commento al Vangelo di rito ambrosiano, di don Paolo Alliata.
In quel tempo. I genitori del Signore Gesù si recavano ogni anno a Gerusalemme per la festa di Pasqua. Quando egli ebbe dodici anni, vi salirono secondo la consuetudine della festa. Ma, trascorsi i giorni, mentre riprendevano la via del ritorno, il fanciullo Gesù rimase a Gerusalemme, senza che i genitori se ne accorgessero. Credendo che egli fosse nella comitiva, fecero una giornata di viaggio e poi si misero a cercarlo tra i parenti e i conoscenti; non avendolo trovato, tornarono in cerca di lui a Gerusalemme. Dopo tre giorni lo trovarono nel tempio, seduto in mezzo ai maestri, mentre li ascoltava e li interrogava. E tutti quelli che l’udivano erano pieni di stupore per la sua intelligenza e le sue risposte. Al vederlo restarono stupiti, e sua madre gli disse: «Figlio, perché ci hai fatto questo? Ecco, tuo padre e io, angosciati, ti cercavamo». Ed egli rispose loro: «Perché mi cercavate? Non sapevate che io devo occuparmi delle cose del Padre mio?». Ma essi non compresero ciò che aveva detto loro. Scese dunque con loro e venne a Nàzaret e stava loro sottomesso. Sua madre custodiva tutte queste cose nel suo cuore. E Gesù cresceva in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini. (Lc 2, 41-52)
«Ieri mi sono comportata male nel cosmo. / Ho passato tutto il giorno senza fare domande, / senza stupirmi di niente. / Ho svolto attività quotidiane, come se tutto ciò fosse il dovuto […]». (W. Szymborska, Disattenzione)
Gesù, invece, mostra di essere un giovane dalle molte domande. «Seduto in mezzo ai maestri, mentre li ascoltava e li interrogava». E poi crescerà e diverrà l’adulto dalle molte domande: nei Vangeli ne pone più di duecento, ad amici e nemici, ai dotti e ai semplici.
I rabbini dicevano: “Dio ha creato il punto di domanda e l’ha posto nel cuore dell’uomo”. E anche: “A Dio ci si avvicina più con le domande che non con le risposte. La domanda ha una forza che la risposta spesso non ha già più”.
Questa di Luca è una pagina di tante domande: dei genitori, di Gesù stesso. Chi vive pone, a se stesso, alle cose e ai compagni di viaggio, molte domande: vuole imparare, ha bisogno di cercare. La ricchezza di un cuore umano è proporzionale alla qualità delle domande che lo abitano.
Il Signore ci apra alla curiosità e alla ricerca, e ci preservi dalla inamovibile chiusura della stupidità.
Il Signore ci accompagni.
Don Paolo Alliata
Don Paolo Alliata. Nato a Milano nel 1971, dopo la laurea in Lettere classiche all’Università degli Studi di Milano, viene ordinato sacerdote nel 2000 dal card. Carlo Maria Martini. Attualmente è vicario della comunità pastorale Paolo VI per la parrocchia di Santa Maria Incoronata a Milano. Autore di testi teatrali sull’Antico e sul Nuovo Testamento, è responsabile dell’Ufficio per l’Apostolato Biblico della Diocesi di Milano. Fra le sue pubblicazioni, Dove Dio respira di nascosto. Tra le pagine dei grandi classici (Milano, Ponte alle Grazie, 2018) e C’era come un fuoco ardente. La forza dei sentimenti tra Vangelo e letteratura (Milano, Ponte alle Grazie, 2019). Da due anni le sue omelie sono raccolte su un canale YouTube.
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