Vita migrante, fine vita e segreto confessionale. Tre episodi gettano nuova luce sul rapporto fra Legge di Dio e leggi degli uomini.
Per una singolare coincidenza, negli ultimi giorni la Chiesa, non solo in Italia, si ĆØ misurata con tre episodi che contribuiscono a gettare nuova luce sul rapporto fra Legge di Dio e leggi degli uomini.
Dal punto di vista mediatico, l’episodio dominante ĆØ stato l’ingresso della nave Sea Watch 3 nel porto di Lampedusa e il conseguente sbarco delle persone migranti a bordo. A prendere posizione a nome della Santa Sede ĆØ il card. Pietro Parolin. Ā«Io credo che la vita umana va salvata in qualsiasi maniera, ecco. Quindi quella deve essere la stella polare che ci guida, poi tutto il resto ĆØ secondarioĀ», ha dichiarato il Segretario di Stato, rispondendo alle domande dei giornalisti a margine della Messa celebrata nell’ultima giornata della festa del quotidiano “Avvenire”. Parole importanti e nulla affatto scontate, che aprono a nuove prospettive su vita migrante, nascente o sofferente che sia, dando rinnovata legittimitĆ a scelte responsabili ā ma coraggiose ā da parte dei cristiani posti di fronte ad un ampia varietĆ di situazioni nelle quali la vita ĆØ minacciata, dall’esclusione sociale ai temi bioetici, aborto ed eutanasia su tutti.
Proprio il confronto con l’eutanasia ha chiamato direttamente in causa la Santa Sede, trovando ā si dice ā proprio in Parolin un’orecchio attento. I tempi sono stretti, anzi strettissimi. Se entro il 24 settembre il Parlamento italiano non si pronuncerĆ in materia, infatti, sarĆ la Corte costituzionale a farlo, provando a mettere ordine nel caos giuridico originato dal processo al deputato radicale Marco Cappato per il caso dj Fabo, con esiti imprevedibili. O forse tutt’altro che tali. Alla Camera, infatti, sono giĆ state presentate diverse proposte di legge, alcune delle quali decisamente favorevoli alla legalizzazione del suicidio assistito. Da qui, l’iniziativa di un gruppo di politici cattolici appartenenti a diversi partiti affinchĆ© i vertici della Conferenza episcopale italiana diano un indirizzo, anche attraverso iniziative che ridestino quell’attenzione che al momento sembra mancare.
Ā«Quello che con questa lettera sottoponiamo alla sua attenzione ā scrivono i parlamentari al card. Bassetti ā ĆØ una sommessa domanda affinchĆ©, nei tempi strettissimi entro i quali il Parlamento ĆØ chiamato a decidere, vi possa essere un pronunciamento del Magistero dei vescovi che sostenga una presa di posizione forte da parte del laicato cattolico, perchĆ© manifesti in modo ragionato, documentato e ovviamente non confessionale lāinaccettabilitĆ di questa deriva di morteĀ». Il timore maggiore ĆØ che giĆ in altri Paesi dal Ā«diritto alla morte rivendicato come scelta di libertĆ si ĆØ passati velocemente alla morte somministrata in casi di disabilitĆ o di patologie gravi, in nome delle esigenze di bilancioĀ». Come in Olanda. L’appello dei parlamentari cattolici potrebbe inaugurare nuove dinamiche nei rapporti con l’episcopato italiano, interlocutore chiamato ad intervenire e non piĆ¹ soltanto promotore di iniziative, giungendo a superare anche le logiche di partito. Dal canto suo, papa Francesco ha recentemente ribadito che lāeutanasia ĆØ Ā«una sconfitta per tuttiĀ» e non una conquista di civiltĆ . Un tema di attualitĆ anche in Francia, dopo che la Corte di cassazione ha riaperto alla possibilitĆ di interrompere idratazione e alimentazione per Vincent Lambert.
Il confronto con le istituzioni politiche non appare meno serrato in tema di segreto confessionale. Ā«Ogni azione politica o iniziativa legislativa tesa a āforzareā l’inviolabilitĆ del sigillo sacramentale costituirebbe un’inaccettabile offesa verso la libertas Ecclesiae, che non riceve la propria legittimazione dai singoli Stati, ma da Dio. Costituirebbe altresƬ una violazione della libertĆ religiosa, giuridicamente fondante ogni altra libertĆ , compresa la libertĆ di coscienza dei singoli cittadini, sia penitenti sia confessoriĀ», si legge in una nota della Penitenzieria Apostolica in tema di sacralitĆ del foro interno e inviolabilitĆ del sigillo sacramentale, diffusa con l’approvazione del Pontefice. Al centro del dibattito internazionale ĆØ l’approvazione in Cile di un disegno di legge che mira ad imporre alle autoritĆ ecclesiastiche di denunciare alla giustizia civile i reati contro minori e adulti vulnerabili, anche quando il sacerdote ne venga a conoscenza in confessione, violando di fatto il segreto sacramentale.
Una proposta che raccoglie consensi sullāonda degli abusi sessuali che hanno travolto il Paese, ma che minaccia di intaccare Ā«lāessenza stessa del cristianesimo e della Chiesa: il Figlio di Dio si ĆØ fatto uomo per salvarci e ha deciso di coinvolgere, quale āstrumento necessarioā in questāopera di salvezza, la Chiesa e, in essa, quelli che Egli ha scelto, chiamato e costituito quali suoi ministriĀ», si legge nel documento. Nessuna volontĆ di insabbiamento, dunque, ma Ā«violare il sigillo equivarrebbe a violare il povero che ĆØ nel peccatoreĀ». GiĆ lo scorso anno, in Australia, si era posta la medesima questione, anche in quel caso in seguito alla tragica piaga di pederastia e pedofilia e, anche in passato, i tentativi di mettere fuori legge il segreto confessionale non si contano. Nuovi scandali, vecchia storia.
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1 commento su “La Legge di Dio prima delle leggi degli uomini”