Si è concluso domenica a Rio de Janeiro il congresso della FALC (Federação dos Frades Menores Conventuais da América Latina e Caribe) svoltosi in occasione dei 70 anni della presenza dell’ordine dei Frati Minori Conventuali in America Latina e Caraibi. Fra i temi affrontati, insieme alla riscoperta della memoria delle attività missionarie dell’Ordine, un approfondimento dello scenario attuale. Passato e presente si incontrano nelle riflessioni sulla prassi missionaria e sull’evangelizzazione affidate ai Frati Minori, che nella loro opera abbracciano l’intera America Latina, dal Messico fino all’Argentina. Un bilancio dell’incontro è affidato a padre Bruno Maria Manzoni, per due volte Ministro Provinciale e presidente della FALC tra il 1995 e il 2001. Più che una storia, una «lunga camminata» che non ha mancato di coinvolgerlo personalmente.
«Questa assemblea per i 70 anni della presenza missionaria che incominciò per opera dei nostri confratelli degli Stati Uniti in Costa Rica e nel Rio Grande do Sul in Brasile, ricorda un fatto storico molto importante», spiega padre Manzoni. «In questi giorni ho accompagnato da vicino l’assemblea della FALC di Rio di Janeiro e devo dire che si è fatta molta strada. Per cinque anni, fra il 1996 e il 2001, sono stato coordinatore della FALC e negli stessi anni ho ricoperto l’ufficio di Ministro Provinciale della Provincia San Francesco di Assisi di Santo André, la stessa missione fondata dai frati della basilica di Santo Antonio di Padova nel gennaio 1949. Furono cinque lunghi anni densi di lavoro, che iniziarono con la mia elezione in Costa Rica e terminarono a Cochabamba, in Bolivia».
«Ancora di più, mi sento parte di questa lunga camminata perché dal lontano 1975 mi trovo in Brasile come missionario», ricorda padre Manzoni. «Ripercorrendo la storia dei Frati Minori Conventuali in America Latina mi è venuto spontaneo alla mente questo pensiero: quanto bene si è realizzato in tutti questi anni. Quanti frati hanno abbandonato la loro patria per essere missionari in queste terre della grande patria che è l’America Latina. Solo Dio può conoscere il bene che è stato realizzato».
Tempo di ricordi, ma anche di bilanci. «Mi sento di chiedere perdono al buon Dio, a nome di tutti i frati che qui passarono, se molte volte non siamo stati sempre generosi fino in fondo nell’annuncio del Vangelo. Molti frati, però, hanno saputo dare perfino la vita per amore al Vangelo, al Signore e ai fratelli e sorelle di questo grande continente».
Cosa augurarsi dopo una tappa così importante per l’Ordine? «Che lo spirito missionario continui vivo e pieno di ardore tra i giovani francescani conventuali e che non venga spenta quella fiaccola che fu accesa 70 anni fa come atto di generosità all’appello di papa Pio XII per l’evangelizzazione dei popoli dell’America Latina».
«Il mio profondo desiderio – conclude padre Manzoni, guardando al futuro e alle nuove leve dell’Ordine – è questo: che l’assemblea della FALC di Rio di Janeiro non sia solo un punto di arrivo, ma soprattutto di partenza per un rinnovato ardore missionario, soprattutto da parte delle nuove generazioni dei Frati Minori Conventuali».
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Il Sismografo