Il Papa non sarà a Milano. Non tutte le strade portano al Duomo

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È di poche ore fa la notizia del rinvio da parte di papa Francesco della visita a Milano prevista per il prossimo 7 maggio. Non è la prima volta che le strade del Pontefice argentino e della Diocesi milanese – e del suo vescovo – divergono. Puntuali, invece, le dietrologie.

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Nel dare la notizia del rinvio della visita pastorale del Pontefice, solo poche settimane fa annunciata con «gioia e commozione» dal card. Angelo Scola, l’arcivescovo di Milano ha spiegato come la necessità di far «fronte agli impegni del Giubileo e accogliere i pellegrini a Roma» abbia costretto papa Francesco a rinviare al 2017 gli impegni in Italia.

Non un annullamento, quindi, bensì un semplice rinvio, «in vista della necessità di ricevere come si deve tutti i pellegrini che nei prossimi mesi arriveranno in Vaticano per l’anno della Misericordia», ha sottolineato il card. Scola durante la conferenza stampa di presentazione delle iniziative diocesane per il Giubileo, fra le quali l’apertura della Porta Santa presso il Duomo, domenica prossima alle 17.30. Non è comunque ancora stato fissato un nuovo appuntamento per il 2017, in quanto «manca ancora molto tempo», ha precisato il cardinale. Un rinvio che è già divenuto un piccolo caso per la stampa, tanto più che non è la prima volta che le strade, per papa Bergoglio, non portano al Duomo.

La prima volta era accaduto pochi mesi dopo la sua elezione, il 4 dicembre 2013, quando l’arcivescovo ambrosiano si era recato a Santa Marta con Giuseppe Sala, commissario unico di Expo 2015, per invitare ufficialmente il Papa all’Esposizione universale di Milano. Un invito che, insieme a quello replicato pochi mesi dopo, non aveva avuto seguito. Papa Francesco sarebbe comunque stato presente all’Expo tramite un video-messaggio, andato in onda il giorno dell’apertura. Sul caso Expo venne anche montato quello che in seguito si sarebbe rivelato un falso giornalistico, vale a dire la polemica del Pontefice circa il denaro speso per la costruzione del padiglione della Santa Sede all’Expo – 3 milioni di euro, si disse – vicenda poi interamente smentita dal card. Ravasi, presidente del Pontificio Consiglio della cultura e commissario del Padiglione.

Il secondo episodio era andato in scena il 27 giugno 2014, quando all’ultimo momento il Papa annullò la visita al Policlinico Gemelli di Roma «per una improvvisa indisposizione», come precisava una nota vaticana. Nuovamente deluse le attese del cardinal Scola, allora presente all’incontro in veste di presidente dell’Istituto Toniolo. I fedeli, invece, si consolarono con una foto ricordo sull’auto (vuota) del Papa. Anche allora non mancarono le dietrologie, che si estesero ai presunti gravi problemi di salute di papa Francesco. Dietrologie che tornano, con inimitabile puntualità.

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Nell’immagine: Il video-messaggio di papa Francesco trasmesso in occasione dell’apertura dell’Esposizione universale di Milano, 1 maggio 2015.

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