Santi mostri

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Tempo di Halloween. Ma anche di un bilancio che conduce lontano da mascherate e culto dell’orrido.


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Fine ottobre: tempo di zucche vuotate e, con buona pace di san Quintino, di Halloween. Più puntuale delle foglie che stentano ad ingiallire, ma talvolta ugualmente sterile, un certo attivismo cattolico è in fermento, eccitato da una nuova sfida all’ortodossia più di un bambino in cerca di zuccheri davanti alla porta.

In pochi giorni è profluvio di verbose ricostruzioni più o meno fantasiose sull’origine di Halloween, nell’eterna battaglia fra radici cristiane e pagane. Per non parlare del moltiplicarsi di pie iniziative succedanee alla nottata di scheletri e diavoli.

Mai come quest’anno, però, un bilancio dell’orrore ci condurrebbe molto lontano da mascherate e culto dell’orrido. E direbbe del lavoro di Satana: reale, indaffarato, efficiente ed efficientista, abilissimo a passare inosservato.

La chiesa di San Porfirio, colpita durante i bombardamenti su Gaza. Luogo di culto per cristiani e musulmani, è ritenuta la terza chiesa più antica del mondo. Almeno 18 cristiani palestinesi sono morti sotto le macerie. Photo: Ali Jadallah/Anadolu via Getty Images.

Abitiamo, nostro malgrado, il tempo della liberalizzazione della guerra come via di risoluzione dei conflitti, fra persone e fra popoli; del neo-manicheismo laico, che spinge a vedere orchi e tenebre laddove ci sono solo uomini, per quanto nemici; della celebrazione del radicalismo, che spinge a scegliere le colpe a favore di cui schierarsi.

Ci siamo arresi alla corruzione dilagante, all’ingiustizia divenuta prassi e al malaffare fatto moda; all’astigmatismo della politica italiana, europea e globale, di qualunque colore ideologico; all’imbarazzante fallimento educativo di molti genitori, al vuoto di esistenza e di scopo di tanti giovani, al rigetto della libertà e della vita.

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Assistiamo all’assassinio intenzionale degli inermi, come da entrambe le parti del conflitto fra Hamas e Israele, e all’utilizzo indiscriminato di armi messe al bando, come le bombe a grappolo su entrambi i fronti della guerra in Ucraina, su fornitura russa e statunitense. In fondo, la vendita di armi è un business da oltre duemila miliardi di dollari nel mondo, che fa segnare un +47% nell’importazione di armi in Europa nel quinquennio 2018-2022.

Partecipiamo da spettatori a una guerra non dichiarata, che annega migliaia di persone nel Mediterraneo o le uccide con il freddo, il caldo e il rifiuto lungo decine di altre rotte tracciate dall’ingiustizia. Persone migranti, molte delle quali cristiane, vittime di un mondo che sembra aver fatto di certi aggettivi una colpa.

Adduciamo superiorità di fronte agli abusi psicologici, spirituali, sessuali e di potere nella Chiesa, fingendo che non ci riguardino, mentre erodono giorno per giorno la nostra fede e la nostra dignità di cristiani. Il fischio d’inizio dato ai supplementari del caso Rupnik apre ora al tentativo di fare ciò che finora non si è fatto. Triste emblema di tanti, troppi settarismi e clericalismi, dove il pretesto della preghiera e della guida spirituale serve a giustificare posizioni di potere e violazioni delle coscienze, oltre che dei corpi.

Di satanismi, più o meno mascherati, è pieno il mondo, e per giunta tutto l’anno. Sufficienti per riempire ben più di qualche zucca svuotata di senso. Nell’attesa di una mobilitazione catholically correct che condanni tutti i mali così come fa con uno di essi, una volta all’anno, che Dio benedica i mostri. Sempre più santi in questo mondo mostruoso.

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